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Direttore: Alessandro Plateroti

Previsioni economiche del 12 luglio: pragmatismo.

monete e grafici

Pragmatismo.

Se c’è una cosa che contraddistingue i mercati finanziari, quella è, appunto, il pragmatismo.

Nel mezzo della discussione che potrebbe determinare le sorti della politica americana e aprire (o chiudere) la strada che porta alla Casa Bianca, i mercati americani vanno avanti per la “loro” strada.

Ciò che li condiziona non è tanto il “colore politico” del futuro Presidente, per quanto i programmi di politica economica dei 2 contendenti siano certamente ben diversi, quanto, piuttosto, il “qui e ora” e, ancor di più, le prospettive dei prossimi mesi.

Ieri sono stati reso noti gli attesi dati sull’inflazione.

Il Bureau of Labor Statistics ha comunicato che, rispetto a maggio, i prezzi sono saliti, su base annua, del 3% (un mese fa erano al 3,3%), un numero anche migliore di quello che ci si poteva aspettare (3,1%). Ancora più positivo il dato mensile, con i prezzi addirittura scesi dello 0,1% (+ 0,1% il dato atteso). Statistiche che hanno fatto sì che le probabilità che la FED, a settembre, “inauguri” la stagione dei tagli sono salite all’80/85%, che arrivano addirittura al 100% con riferimento ai 2 tagli entro la fine dell’anno (con qualcuno, circa il 40%, che ritiene si possa arrivare anche a 3).

Se anche i dati di luglio (le Banche Centrali continuano a ripeterci che osserveranno attentamente e puntualmente i numeri che di volta in volta verranno pubblicati) per Powell sarà molto difficile qualsiasi ulteriore rinvio. Eppure proprio ieri i mercati americani hanno “tirato i remi in barca”: in altre occasioni, probabilmente, il riscontro sarebbe stato ben più positivo, andando, i numeri, nella direzione sperata.

Ha senza dubbio influito il fatto che lo S&P 500 e, ancor di più, il Nasdaq siano reduci da “giornate trionfali” (6 rialzi consecutivi per lo S&P, 7 per il tecnologico), che hanno portato a toccare nuovi primati. Ci sta, quindi, che “tirino un po’ il fiato”: una pausa che potrebbe anche rivelarsi salutare, favorendo anche il “turnaround”, e quindi il posizionamento su settori che in queste settimane hanno corso meno (ieri, per es, l’indice Russell 2000, che riunisce le small e mid cap americane, ieri ha guadagnato quasi il 6% (5,8%) realizzando la miglior performance dal novembre 2020). Un’ulteriore causa delle prese di beneficio potrebbe essere stato l’inizio del “black period”, la fase, a ridosso delle trimestrali, in cui non possono essere effettuati i buy-back, vale a dire il riacquisto di azioni proprie da parte di molte aziende. Tra queste, un ruolo determinante lo hanno le big tech, le 6 più grandi aziende tecnologiche USA, che hanno varato piani per complessivi $ 250 MD (solo Apple “spenderà” $ 110 MD, mentre Google si ferma a “soli” 70 MD).

Ma un ruolo importante potrebbe averlo anche il fatto che, secondo alcuni analisti, il “cash”, e quindi la liquidità disponibile per nuovi investimenti da parte dei piccoli risparmiatori, nelle ultime settimane si è molto ridotta, toccando una percentuale del 15%, un cuscinetto certamente modesto, che fa capire quale sia il livello attuale di “esposizione al rischio” da parte degli investitoti a stelle e strisce. Un livello che JP Morgan giudica tornato a quello del 2007, più o meno ai massimi, mentre la liquidità, al contrario, si troverebbe ai minimi, toccati proprio 24 anni fa (agosto 2000).

Comunque sia, è prematuro pensare ad un cambio del paradigma: gli utili aziendali continuano a mantenersi su livelli di crescita sostenuti, l’inflazione, come sopra ricordato, anche negli USA conferma un andamento nella direzione desiderata, la battaglia per le Presidenziali, per quanto si faccia ogni giorno più accesa, continua a rimanere sullo sfondo, la situazione geopolitica attraversa una fase di stallo che, se da una parte non fa intravedere soluzioni nel breve, dall’altro non sembra far presagire pericolose escalation, le vicende francesi assumono le sembianze di “baruffe chiozzotte” di goldoniana memoria, poco più di un disturbo della quiete. Ancora una volta, in sostanza, si conferma la tesi che non siamo in un mondo perfetto, ma forse non siamo lontani dal migliore dei mondi possibili (per quanto, scavando nel sottobosco, possono sembrare molte le cose che potrebbero andare meglio).

Questa mattina le piazze asiatiche non sembrano risentire più di tanto del “rovescio” – parziale – del mercato americano.

A “pagare pegno” è solo il Nikkei (- 2,30%), che sconta anche il forte rialzo dello yen verso un po’ tutte le principali valute (+ 3% vso $).

Positiva, seppur marginalmente, Shanghai (+ 0,16%), mentre l’Hang Seng di Hong Kong balza di oltre il 2,44%, trascinato, questa mattina, dai titoli del settore immobiliare.

Negativa Taipei (- 2,2%), così come il Kospi di Seul (- 1,2%), mentre  l’indice australiano ASX sale dello 0,8%.

Futures ovunque positivi, anche se quelli europei sembrano meglio intonati.

Petrolio che torna ad essere in gran forma, con il WTI che ha superato i $ 83 (83,24, + 0,6%).

Gas naturale Usa $ 2,275, + 0,13%.

Oro a $ 2.413, vicinissimo ai massimi, anche se questa mattina scivola dello 0,44%.

Spread a 130,5 bp.

BTP 3,78%, dal 3,85% di mercoledì, ai minimi delle ultime 8 settimane.

Bund 2,45%, in netto calo.

Treasury a 4,22%: le conseguenze del calo dell’inflazione si fanno sentire, eccome, sui rendimenti, tutti in diminuzione.

€/$ a 1,0867, con il $ che soffre un po’ vso tutte le valute.

Bitcoin sempre nelle “retrovie”, intorno a $ 57.000 (57.298).

Ps: si fa molto parlare di “Swift-economy”, con riferimento al giro d’affari legato al Tour mondiale della star americana. Sabato e domenica si terranno, allo stadio di San Siro a Milano, i suoi 2 concerti italiani. Si calcola che gli spettatori americani saranno oltre 18.000, pari al 14% di chi assisterà agli spettacoli. Mentre le prenotazioni su Airbnb, a livello globale, sono cresciute, nel periodo dei concerti, di oltre il 250% rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. La Confcommercio di Milano calcola che l’indotto sulla città sarà pari a circa € 180 ML. Ma la “sua” (di Taylor Switf) come va di economia? Molto bene si direbbe, visto che il suo patrimonio personale è salito, grazie al Tour, a $ 1,3MD…

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ultimo aggiornamento: 12 Luglio 2024 8:49

Previsioni economiche dell’11 luglio: accettare il passare del tempo.